Cultura, appunti e dintorni


Luca Palazzo

Buttare via le opere d'arte (20-02-14)

Era già successo all'orinatoio (ehm... scusate, alla "Fontana") di Duchamp: al termine della mostra in cui era esposta gli operai la gettarono nella spazzatura. Nulla di più desiderabile: la provocazione di Duchamp aveva fatto centro! Ricorre nelle sue opere la domanda: "Che cos'è l'arte?". Non l'esternazione della sensibilità dell'artista, o almeno non solo - risponde - ma ciò che egli sceglie: sceglie l'orinatoio e quella diviene arte, disegna i baffi alla Gioconda e quella vive la metamorfosi artistica.

Ed è accaduto di nuovo alla rassegna di arte contemporanea di Bari, "Display mediating landscape". Questa volta è colpa della donna delle pulizie, che getta nel cassonetto qualche migliaio di euro di cianfrusaglie.

"O be', non una grave perdita, visto che sono stati inghiottiti dalle discariche solo alcuni contenitori vuoti". In effetti il discorso non fa una piega ed è forse il ragionamento che le opere esposte vogliono farci fare.

L'Arte diviene col tempo sempre più Filosofia. Fisicamente non si colloca in modo esclusivo in un mondo di materiali pregiati e abilità superiori delle mani che la realizzano (l'opposto di ciò che accadeva un tempo). Gli oggetti sono comuni, quasi casuali. I concetti suggeriti invece assurgono al puro ragionamento, andando, nei casi estremi, oltre la Religione, la Politica, la Sociologia. Ecco quindi che il valore del contenitore è nullo, quello del contenuto è totale, estremo.

Allora, che cos'è l'arte? Eh, bella domanda! Dal 1917, anno della fontana, è passato quasi un secolo, ma la risposta rimane ancora celata dalla "spazzatura" che ha nome di arte contemporanea!



 


 
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