Cultura, appunti e dintorni


Luca Palazzo

 
"Forme uniche della continuità nello spazio" (25-03-14)

Avete mai visto quest'opera? Probabilmente quasi una volta al giorno vedete una sua immagine. Dove? Sulla moneta italiana da venti centesimi. E già: un futurista trasferito nella modernità! Non preoccupatevi, non ne soffrirà troppo: i Futuristi erano abituati alle idee moderne. Volevano palazzi e grattacieli, macchine e armi, guerre e conquiste. Già, le guerre: una delle tante idee che si sono rivelate un errore. La troppa fiducia nel progresso quasi mai è feconda.

Tuttavia Boccioni è un anticipatore dei tempi, un profeta: la sua opera è incomprensibile e misteriosa fin dal titolo. Molti nei decenni successivi hanno attinto dal Futurismo, una delle più grandi avanguardie della Storia dell'Arte, forse la più grande. Pochi hanno davvero compreso la sua immensa portata: nelle scuole e sui libri di storia dell'arte troppo poco spazio è dedicato ai Futuristi.

Le "Forme uniche della continuità nello spazio

Le "Forme uniche" hanno compiuto cento anni nel 2013 e ancora trasmettono quel senso di movimento e di libera interpretazione della vita che era proprio del loro autore. Chissà che vuol dire il titolo dell'opera! Forma in senso aristotelico? Unica essenza della vita? Continuità matematica, di Cauchy? Spazio siderale o dei microscopici aneliti di vita nascosti nelle pieghe del mondo?

Chi lo sa! Vento, è vero: l'idea centrale è forse proprio questa.

 

 
 
 
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