Cultura, appunti e dintorni


Luca Palazzo


Le due madri dell'Italia (07-04-14)

Due donne stanno all'origine dell'Italia contemporanea o, più precisamente, delle due potenze che si sono affrontate a lungo sul territorio peninsulare. Da una parte Matilde di Canossa, dall'altra Adelaide di Susa, vissute entrambe nell'undicesimo secolo. La prima possedeva i territori di Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna, la seconda molte terre in Piemonte, unitesi a quelle dei Savoia quando ella sposò Oddone, figlio di Umberto Biancamano (quest'ultimo considerato capostipite della dinastia piemontese). Matilde, dopo aver fatto da arbitro tra Gregorio VII ed Enrico IV nella lotta per le investiture, alla morte lasciò tutti i suoi possedimenti alla Chiesa. Nasceva così lo Stato Pontificio, che sarebbe rimasto quasi inalterato fino all'Ottocento: troppo debole per unificare la Penisola, ma abbastanza forte da impedire agli altri Stati di riuscire nell'intento. Adelaide, altra donna potente che interferì nella lotta per le investiture, dà origine alla potenza del Piemonte savoiardo. Un potere silenzioso, che per secoli saprà sopravvivere facendo fronte alle avversità.

Miniatura del codice originale della Vita Mathildis di Donizone di Canossa (sec. XII), Biblioteca Vaticana, Roma.

Guardando le vicissitudini antiche di tale Stato, rimasto spesso in disparte nella storia europea, non si direbbe che un giorno sarà in grado di unificare l'Italia. Eppure i Savoia ci sono riusciti. Perché? Diplomazia, la stessa che avevano mostrato di possedere Matilde e Adelaide, insieme ai grandi politici e sovrani che si sono succeduti nella nostra storia. Proprio il ruolo marginale del Piemonte spingerà Cavour nella rischiosa e costosa, soprattutto in termini di vite umane, spedizione in Crimea.

Sta a noi oggi dimostrare che i loro sforzi non sono stati vani.

 
 
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