Subito dopo le perdite umane vengono quelle culturali. La notizia di un nuovo crollo a Pompei è una pugnalata che aggrava la già precaria situazione in cui versa il patrimonio storico-artistico italiano. Di chi è la colpa? È riduttivo ormai imputarla solo alla politica: è colpa nostra, mia e tua. Siamo io e tu ad avere permesso, e a continuare a permettere, la degenerazione sociale in cui oggi viviamo. Non contano le convinzioni politiche o religiose, non viviamo più nel mondo degli universalismi o degli idealismi. Avendo passato il tempo a puntare il dito gli uni contro gli altri, a scaricare le colpe, abbiamo perso il senso del dovere e della responsabilità. Possiamo permetterci di studiare, di vivere negli agi e al contempo di disinteressarci, e quindi di insultare (io per primo), chi è meno fortunato e chi ha combattuto e lavorato per il nostro benessere. Siamo sempre infelici: chi va a scuola non vuole apprendere e imparare la buona educazione, chi è in famiglia fugge cercando altrove l'avventura, chi sta in un luogo vuole trasferirsi... C'è sicuramente qualcosa di sbagliato, se poi si moltiplicano i casi di suicidi, violenze sulle donne e sui bambini, guerre. Dove andremo a finire? Domanda senza senso: neppure sappiamo dove stiamo ora! Diceva Qualcuno: "Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi". L'abbiamo dimenticato, o forse non l'abbiamo mai realmente capito? |
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