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Luca Palazzo

9 Aprile 1814 (o 1813?) - Nasce Mons. Giuseppe Valerga (09-04-14)

Incerto è l'anno di nascita, ma circa duecento anni fa Giacinta dava alla luce il nono di diciotto figli. Nessuno sapeva che quel neonato, che da piccolo avrebbe avuto anche alcuni disturbi psichici, sarebbe diventato la pietra miliare della Chiesa cattolica in Medio Oriente e uno dei cardini di tutto il mondo cattolico e cristiano.

Dopo gli studi inferiori e superiori Valerga entrò in seminario ad Albenga, ma, date le scarse razioni di cibo, si fece portavoce dei suoi compagni e fu sospeso per un anno ed espulso. Fu la sua fortuna: non tornò in seminario in quella città, decise di andare a Roma. Una pazzia: arrivare a Roma negli anni Trenta dell'Ottocento richiedeva un viaggio lungo e pericoloso. Ma, testardo e determinato, riuscì a convincere la famiglia e a trascinare con sé anche quattro suoi fratelli. Si laureò sia in Teologia che in Diritto con menzione onorevole e divenne missionario prima ad Aleppo e poi a Mossul, dove i cristiani erano perseguitati. Costruì parrocchie, combatté e predicò con gli scarsi mezzi che la Provvidenza gli metteva a disposizione. Tuttavia mai dubitò dell'aiuto di Dio.

 Una foto di Mons. Giuseppe Valerga

Nel 1847 Pio IX lo scelse per ristabilire il Patriarcato Latino di Gerusalemme, nominandolo primo Patriarca dopo le Crociate. Da allora è ricominciata la storia del Cattolicesimo in Medio Oriente.

Valerga era un appassionato di teologia, diritto, filosofia, letteratura e poesia, era un abile ingegnere e architetto. Mise in pratica le sue abilità umanistiche per allacciare rapporti con le Chiese orientali e quelle ingegneristiche per costruire varie chiese, la Concattedrale di Gerusalemme e il seminario. Comprese fin da subito l'importanza di formare un clero locale. Ciò che apprese sul campo gli permise di intervenire nel Concilio Vaticano I.

Oggi la Chiesa di Roma sta seguendo le direttive che egli diede più di centoquaranta anni fa. E' stato un profeta, anche stranamente riconosciuto e ascoltato già in vita. Morì, in concetto di Santità, nel 1872.

Ora io indegno ne parlo con l'ardore e la commozione che mi accomuna a tanti altri Loanesi che hanno la fortuna, e io immeritatamente, di sentire scorrere nelle proprie vene il suo stesso sangue.

 
 
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